Personalmente sono sempre stata una persona più da salato che da dolce; è un paradosso, lo so, ma preferisco mangiare due pizze (buone eh) piuttosto che un dolce, non perché non li adori, piuttosto perché non ne esco mai soddisfatta... in genere il sentimento post-dessert-da-ristorante-qualsiasi o da baretto-della-zona si colloca a metà tra la frustrazione e la rabbia, preferisco evitare.
Non è colpa mia, ho lavorato in posti troppo fighi; l'inizio di tutto andrebbe attribuito addirittura all'ufficio stile di MaxMara che mi ha ospitato per un anno: mi hanno fatto toccare talmente tanti tessuti pazzeschi che nei negozi in cui prima compravo di tutto di più adesso mi viene la pelle d'oca. Lo stesso mi succede nelle pasticcerie, il finto non fa per me; detesto la pasta frolla alla margarina, il cioccolato industriale, la farina che non profuma, la vanillina, gli aromi chimici, la panna vegetale, la crema fatta con l'acqua.
Tutte queste sostanze si mascherano bene unicamente con quantità di zucchero spropositate, se dovessimo calcolare i picchi di insulina post cornetto finto diventeremmo probabilmente dei fruttariani. L'effetto degli pseudo dolci nel mio corpo è immediato, ed equivale più o meno ad una bomba chimica che si espande alla velocità della luce dalla testa ai piedi lasciandomi stordita.
Non è che sono pazza io, è che lo zucchero bianco ha sul nostro corpo più o meno lo stesso effetto delle droghe chimiche.
Insomma avete capito, a me non piacciono i dolci troppo dolci; in effetti, pur rischiando di peccare di superbia e spocchiosità, in generale non gradisco i dolci altrui. Ecco, l'ho detto. Credo di essere diventata una pasticciera soprattutto per poter mangiare tutti i dessert che volevo quando volevo, dato che altrove non li trovavo. Inoltre, in vetta alla mia piramide di amore per i dolci, si collocano tutti dolci stranieri e ancora non ho un aereo privato per andarmeli a prendere ogni volta che mi va: tarte au citron meringuée, linzertorte, cheesecake, brownies, apple pie, cookies. Ecco, tutta questa grande parentesi mi è servita per arrivare a Loro. Loro che da noi non si trovano e che lì sono troppo lontani e veramente troppo zuccherosi. Di varianti ne esistono infinite, comprese quelle più soft integrali e crudiste, ma senza snaturarli troppo una ricetta del cuore io ce l'ho.
Ve la lascio per un picco insulinico per cui ne sarà valsa la pena :-).
A proposito, lo zucchero di canna è obbligatorio, perché è indispensabile a garantire la morbidezza, prerogativa essenziale del godimento da cookies; vi concedo invece di sostituire il fior di sale con sale normale e il burro francese con burro italiano. Ricordate però, ingredienti di qualità o niente.
Ingredienti per una sessantina di cookies
zucchero di canna scuro tipo Muscovado 100 g
zucchero di canna chiaro 200 g
burro francese a temperatura ambiente 170 g
fior di sale 5 g
semi di vaniglia una bacca
uovo uno
tuorlo uno
farina bianca da frolla 270 g
bicarbonato 5 g
gocce di cioccolato fondente 150 g
gocce di cioccolato al latte 100 g
Utilizzando una planetaria oppure le fruste elettriche a massima velocità, montate gli zuccheri insieme al burro, al sale e ai semi di vaniglia (per sapere come estrarli correttamente andate qui) per ottenere un composto chiaro e morbido.
Diminuite la velocità e unite a filo l'uovo intero e in seguito il tuorlo.
Setacciate la farina con il bicarbonato e uniteli all'impasto, mescolando giusto il tempo necessario ad incorporarli.
Versatevi le gocce di cioccolato e mescolate con un cucchiaio per ottenere un impasto omogeneo.
A questo punto, formate dei mucchietti regolari su una teglia coperta da un Silpat oppure da carta forno; per cookies perfetti, preferisco utilizzare uno sporzionatore piccolo da gelati, piuttosto che due cucchiai; è un metodo più veloce e più preciso, trovate l'immagine in questa ricetta.
Attenzione a distanziarli tra loro, si appiattiranno molto in cottura, allargandosi.
Cuocete in forno preriscaldato a 160°, 15-20 minuti, devono risultare dorati, ma ancora decisamente morbidi, perché freddandosi si induriranno.
Consigli: gustateli con caffé e latte, ovviamente. Son buoni sia di frigorifero che di microonde, a voi la scelta.
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